Teatro

SPECIALE RFF 2014: '84 gradini'. Tra passato e futuro un presente in fuga.

 SPECIALE RFF 2014: '84 gradini'. Tra passato e futuro un presente in fuga.


Un uomo solo in scena, mentre conta inesorabili gli 84 gradini che danno il titolo allo spettacolo, ci racconta le proprie vicissitudini, comuni e tutt'altro che esemplari fatta di una solitudine della vita  inesorabile come il lavoro che lo condanna a quei gradini la cui conta scandisce lo spettacolo.
Tra amicizie, bevute, innamoramenti, paternità, sofferenze e insofferenze, incontri con amici feriti dalla vita, con madri protettive, padri assenti, dubbi interiori impersonificati da un perbenismo interiore che cresce e cambia man mano che il protagonita cresce e cambia, 84 gradini si offre come momento di riflessione sulla condizione diffusa dell’uomo di oggi, in continua ricerca di certezze, punti fermi, conferme e, in loro mancanza, in continua fuga.

Giuseppe Mortelliti, che firma anche testo e regia,  in scena è un funambolo della parola e del gesto, passa repentinamente da un personaggio all'altro, da un punto all'altro della scena, costellata da dei cubi colorati di diverse dimensioni che restituiscono un paesaggio umano un po' dada dove la giocosità del giocattolo cui quelle forme geometriche colorate rimandano stride con l'urgenza di un tempo che non si sa far mai presente ma è sempre alla ricerca di qualcosa (futuro) o in fuga da qualcosa (passato).

Una kermesse per l'interprete guadagnata e portata a casa con precisione e resistenza.

Una drammaturgia alla quale avrebbe forse giovato una maggiore stringatezza in alcuni punti ripetendosi inutilmente tradendo così il timore di non esser chiara quando invece il discorso che va facendo è evidente e necessario.
 
ROMA FRINGE FESTIVAL 2014 - 84 gradini